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Il settore immobiliare italiano degli ultimi anni è caratterizzato in maniera sempre più risoluta da una inversione di tendenza, le abitazioni più richieste prevedono superfici decisamente minori, attenzione a comfort, design e gestione comune di spazi e servizi.

Mutano quindi sensibilmente gli spazi dell’abitare del Belpaese,  pochi metri quadrati preferibilmente in città e curati nei minimi dettagli, grazie anche allo sviluppo delle nuove tecnologie che rendono le abitazioni sempre più multiuso, dove privato e professionale coincidono.

I micro appartamenti o microliving con metrature comprese fra i 30 e i 40 metri quadri di superficie utile stanno velocemente prendendo piede, rispondendo alle rinnovate richieste ed esigenze delle nuove generazioni,  sempre più indirizzate verso il vivere in affitto, con la possibilità di usufruire di spazi di condivisione sociale, dalla lavanderia alla zona pranzo con cucina comune.

Inoltre cresce la domanda di unità abitative sempre più attente a funzionalità, tecnologia, autosufficienza, sostenibilità ecologica  e attenzione al contesto storico e culturale in cui sorgono.

Da questa sia pur breve e certo non esaustiva analisi delle tendenze abitative odierne,  emerge chiaro il compito dell’architetto di uscire dall’ottica tradizionale del progettare.

Per riuscire a fronteggiare le nuove sfide non basta più, o forse non è mai bastato, essere un bravo professionista, un bravo tecnico. Diventa d’obbligo sviluppare competenze più ampie al fine di comprendere a fondo le nuove esigenze e riuscire a dare loro giuste risposte, in termini di tipologia, flessibilità funzionale, materiali, impiantistica, fruibilità, recupero del patrimonio esistente e rapporto fra abitare e mobilità.

Davide Ferrari 02.05.2019

LA RIGENERAZIONE DEL PATRIMONIO COSTRUITO

L’immissione sul mercato di una offerta di nuove costruzioni avvenuta soprattutto negli ultimi decenni, fortemente sproporzionata rispetto alla effettiva domanda, ha causato la denominata “crisi del mattone”, legata alla consistente e duratura recessione economica a livello globale e che non cessa di interessare pesantemente gli equilibri fra redditi nazionali, livelli occupazionali e prezzi di mercato.

A risentirne maggiormente della situazione sono evidentemente le fasce più deboli  per le quali la casa è una necessità, dai single alle giovani coppie che, non potendo contare sulla liquidità necessaria all’acquisto di una abitazione, devono attivare un mutuo, concesso dalle banche con molto rigore e prudenza.  Le prospettive non sono certo incoraggianti, visti l’aumento dei tassi di interesse, le difficoltà di accesso al credito, i prezzi che rimangono inaccessibili congelando il mercato immobiliare.

La messa in sicurezza degli edifici diviene obbiettivo prioritario, da attuarsi attraverso un complesso di strutture, regole e strategie che presiedono alla governance del settore, oltre che un dialogo sempre più stretto tra Architettura e Ingegneria strutturale, al fine di trasmettere i valori e la storia che li connotano, in un connubio indissolubile.

Questa non può essere intesa semplicemente come sinonimo di emergenza, piuttosto come impellente bisogno di  pianificazione e rilancio di rigenerazione, prevenzione sismica, sicurezza idrogeologica del territorio, che pongano come nocciolo della questione la qualità e la sostenibilità ambientale del fare architettura.

Necessita quindi una radicale trasformazione del paradigma progettuale e costruttivo, riformato e riorganizzato sulla base di risorse adeguate e procedure più snelle e semplificate.

Il mercato moderno già da parecchi  anni concorre in maniera incoraggiante  e particolarmente importante, tramite il complesso degli incentivi fiscali dedicati alla ristrutturazione, all’efficientamento energetico, alla messa in sicurezza strutturale e sismica delle costruzioni, comprendendo tra queste gli immobili relativamente recenti, in quanto le regole del consumismo rendono i beni prodotti rapidamente soggetti a rapida obsolescenza e degrado, senza prendere in considerazione la prassi diligente ed efficace del riutilizzo; concorrendo alla difficoltà di uscire dalla crisi immobiliare ed edilizia caratterizzata sempre più da una offerta sovrabbondante, da costruttori che non riescono ad alienare i troppi stabili edificati, da potenziali acquirenti che non riescono ad acquistarli viste e considerate le restrizioni creditizie penalizzanti e, dulcis in fundo, un enorme patrimonio di case vuote che rimangono in attesa di essere riqualificate e occupate.

Davide Ferrari, 22 gennaio 2019

Progettazione di edifici civili, ristrutturazioni, restauri beni vincolati, contabilità e direzione lavori, progettazione di interni, progettazione del verde, pratiche catastali, denunce di successione, perizie di stima, contraddittori tecnico/legali, certificazioni energetiche.